giovedì 16 novembre 2017

Davvero Big Pharma avrebbe interesse ad ostacolare la Ricerca di una cura definitiva per il Diabete di Tipo 1?

Parlare di complotti riguardo Big Pharma che avrebbe interesse ad ostacolare o addirittura tenere nascosta la cura definitiva per il Diabete di Tipo 1 è facile: la parte difficile, proprio come accade nella scienza, è dimostrare la validità di una teoria! Affinché ciò sia possibile servono fatti, prove, dati, evidenze (lasciando che le proprie opinioni e credenze passino in secondo piano).


Il Diabete di Tipo 1 rappresenta il 3-6% di tutti i casi totali di diabete in Italia (FOTO 1). 


Secondo il rapporto dell'Osservatorio ARNO, in media un paziente diabetico di tipo 1 costa annualmente al SSN circa 5.000 € (FOTO 2). Considerando tutti i 250.000-300.000 diabetici di tipo 1 presenti in Italia, avremo un costo totale annuo per il SSN di poco superiore ad 1 miliardo di euro (mentre per il Tipo 2 vengono addirittura superati i 10 miliardi di euro).


La maggior parte dei costi del diabete è legato alle ospedalizzazioni (coma ipoglicemico, chetoacidosi, complicanze, ecc.) mentre solo un esiguo 6.2% dei costi riguarda i farmaci per il diabete (ATTENZIONE: ecco la minima parte che interessa Big Pharma). I presidi (strisce, aghi, ecc.) rappresentano circa il 4% dei costi complessivi per il Diabete di Tipo 1 (FOTO 3). 


Il 50% dei costi dei presidi è dovuto alle strisce reattive (FOTO 4).

Dulcis in fundo (non c'è bisogno di alcuna correzione stavolta), i dati attuali ci indicano che, oltre ai pazienti, sia il SSN che Big Pharma avrebbero interesse nel trovare una cura definitiva per il Diabete di Tipo 1.


Bibliografia:
- Portale Diabete
- Osservatorio ARNO
- Italian Barometer Diabetes Observatory
- KOL Opinions
- TMR Analysis
- Company Annual Reports
- Investing Publications



domenica 2 luglio 2017

DIZIONARIO DIABETICO DELL'IDIOTA DIGITALE

A

ASPARTAME

Killer silenzioso, cancerogeno, la Coca Cola Zero va boicottata.


B

BIG PHARMA

Troppi intere$$i, non permetteranno mai che venga trovata una cura definitiva per il diabete! Anzi sicuramente una cura c'è già ma la tengono ben NA$-KA$TA!!1111!!!


C

CHINA STUDY

Bibbia del vegano modello, tutto quello che i nutrizionisti della KASTA non vi dicono: come ad esempio che grazie al crudismo vegano è po$$ibile eliminare la dipendenza dall'insulina e in certi casi addirittura guarire dal Diabete di Tipo 1.

CARNE

Cangerogena, da evitare a priori.

CANNELLA

Rimedio NATURALE economiKO per curare il diabete ma i diabetologi pakati da Big Pharma non ve lo diranno mai!!!!11111


D

DIETA VEGANA, CRUDISTA, PALEO, DEL GRUPPO SANGUIGNO, CHETOGENICA, MACROBIOTICA, ALCALINA, ECC.

Tutti regimi alimentari nascosti dalla KASTA super efficaci per combattere il diabete in modo naturale: l'importante è stare lontani dalla pericolosissima Dieta Mediterranea.


E

EDULCORANTI

Cancerogeni, Killer silenziosi, TT Kimika per farci ammalare.


F

FARMACI

Inutili, ci vogliono per forza malati, ci sono rimedi naturali economici molto più efficaci tenuti nascosti dalle Lobbie$$$$!!!111

FIORI DI BACH

Utili per curare ogni malattia, diabete compreso ovviamente dato che, come tutti sanno, è una malattia di origine psicosomatica che viene a chi soffre di solitudine e ai più golosi! 


G

GERSON MAX

Medico tedesco che ha scoperto la cura per il diabete ma Big Pharma fa di tutto per tenerla nascosta.


H

HAMER 

Scienziato tedesco fondatore della Nuova Medicina Germanica che tra le altre cose può sconfiggere anche il diabete.


I

INTEGRATORI

Possono aiutare molti diabetici nella gestione della malattia: il fatto che non abbiano alcun principio attivo è solo un dettaglio. Meglio se naturali.

L

LATTE VACCINO

Caseina dannosa, non a caso siamo l'unica specie animale a bere latte, causa molte malattie autoimmuni, compreso il Diabete di Tipo 1, ma nessuno ve lo dice. Inoltre, non possiamo fidarci di quell'aggettivo così malvagio dai numerosi effetti collaterali inserito nel dizionario solo dopo le pressioni di Big Pharma!!111


M

MEREU

Il diabete, malattia di origine psicosomatica che viene a chi soffre di solitudine e ai più golosi, si combatte con la "Terapia Verbale" (basta un "vaffanculo") e i giusti "Fiori di Bach". Esperta in radiazioni.

MOZZI

Ideatore della "Dieta del Gruppo Sanguigno" e della "Dieta dell'Oroscopo", utili anche a curare il Diabete. Il diabetico deve assolutamente evitare di assumere carboidrati: l'alimento indispensabile per abbassare la glicemia in modo naturale è la QUINOA.



NATUROPATIA

Anche se tale specializzazione non è riconosciuta in ambito medico/giuridico (ovviamente è un complotto), il Naturopata può curare ogni malattia (diabete compreso) naturalmente.




OLTRE IL DIABETE

L'unica Associazione seria in Italia in difesa dei pazienti diabetici. Anche se nessuno diabetologo ve lo dice, dal diabete si può guarire grazie alla Dieta Vegan/Crudista...pagare per credere!

OLIO DI PALMA

Nocivo, cancerogeno, letale. Può causare anche il diabete.

OMEOPATIA

Essendo composta esclusivamente da acqua e zucchero, può essere considerata un rimedio utile e al tempo stesso molto costoso per le ipoglicemie. Consigliabile per chi soffre di tendenze suicide dato che un'overdose di farmaci omeopatici non ha mai ucciso nessuno.


P

PAMIO MARCELLO

Uno dei pochi in Italia ad avere la soluzione per guarire dal diabete...basta pagare!


Q
  
QUANTICO

Anche se non significa fondamentalmente un cazzo nel gergo delle pratiche alternative, questo aggettivo non può mancare se si vuole fare bella figura di fronte al ciarlatano modello!


R

RIFLESSOLOGIA

Se si massaggia il punto giusto del piede collegato col pancreas, il diabete migliorerà.


S

SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Inutile, la ricerca è ferma da anni, i ricercatori sono tutti criminali senza cuore, bisogna testare sui pedofili e carcerati.


T

TRAVERSO MATT

Naturopata in grado di curare qualsiasi forma di diabete in sole 3 settimane: tutto quello che il paziente deve fare per guarire è comprare il suo costoso libro.


U
  
USA

Là si che sono avanti con la ricerca sul diabete, la leggenda narra che alcuni diabetici sono addirittura guariti ma Big Pharma fa di tutto per tenerlo nascosto. Purtroppo molte tecnologie, farmaci, presidi e device diabetici in Italia non li vedremo mai. Qui siamo indietro su tutto: pensate che abbiamo ancora un SSN gratuito e universale che ci vuole morti solo dopo 85 anni (un triste primato mondiale)


V

VACCINI

Preparato contenenti metalli pesantissimi dagli effetti collaterali devastanti: possono essere la causa dell'Autismo o delle Malattie Autoimmuni, compreso il Diabete di Tipo 1, come è stato dimostrato di recente anche da diverse sentenze di alcuni Tribunali Italiani. Non fidatevi mai dei medici pakati da Pig Farma...se volete sapere tutta la verità sui vaccini contattate Gava, Red Ronnie, Diego Fusaro, Eleonora Brigliadori, Comilva, il Codacojons o i "genitori informati" laureati alla "Google University" (va bene anche "Università della Vita" o "Presso Me Stesso"). Concludendo, "non sono contro i vaccini ma" state alla larga dal massone Burioni in pale$e conflitto di intere$$i!!11111!!!


Z

ZUCCHERO

Cancerogeno, killer, veleno bianco. Quando un diabetico va in ipoglicemia NON deve assolutamente assumere zucchero: è molto più salutare andare in coma o al limite morire senza salutare.

mercoledì 28 giugno 2017

DISPARITA' DEI LIVELLI DI EMOGLOBINA GLICATA (A1c) A PARITA' DI MEDIE GLICEMICHE TRA PAZIENTI DIABETICI BIANCHI & NERI

Lo studio scientifico è stato presentato per la prima volta durante il Convegno ADA 2017 che si è tenuto alcune settimane fa a San Diego, California.

Hanno preso parte al trial clinico 208 partecipanti divisi equamente: 104 diabetici bianchi e 104 diabetici neri. I risultati hanno mostrato come i neri avevano una glicata media più alta dello 0.8% rispetto ai bianchi (neri = 9.1; bianchi = 8.3). Tuttavia, se ci basiamo sulle medie glicemiche (tutti i partecipati portavano un sensore, nello specifico, un FGM) la differenza tra le glicate sarebbe dovuta essere solo dello 0.4%. Questo ci dimostra che c'è una differenza razziale nella glicazione dell'emoglobina, la quale potrebbe dipendere anche dalla differente durata della vita media dei globuli rossi.










Dunque, oltre al favismo, alla carenza di ferro e a certe forme anemiche, sembra che ora dovremmo aggiungere alla lista delle "glicate falsate" anche la differenza razziale.

P.S. Studio da prendere con le pinze sia perché, come dicono gli autori, sono necessari approfondimenti, sia per il fatto che questa materia non è stata studiata per niente in passato.

Traduzione e adattamento di Alessandro Cecconi.

Fonte: http://www.businesswire.com/news/home/20170614005117/en/Major-Study-Confirms-Racial-Disparities-Related-Key


mercoledì 4 maggio 2016

LO ZUCCHERO E' DAVVERO PERICOLOSO?

Il GLUCOSIO è un tipo di zucchero da cui il cervello dipende per funzionare. Gli studi dimostrano che cali nella disponibilità di glucosio possono avere un impatto negativo sull’attenzione, sulla memoria e sull’apprendimento e che la somministrazione di glucosio può aumentare questi aspetti della funzione cognitive. Il cervello utilizza molto più glucosio durante prove mentali impegnative. Pertanto potrebbe essere particolarmente importante mantenere i valori di glucosio nel sangue ad un livello ottimale per una buona funzionalità cognitiva. Consumare pasti regolari può aiutare ad effettuare ciò.

Il cervello umano è costituito da una fitta rete di neuroni, o cellule nervose, che sono attive costantemente persino durante il sonno. Per ottenere l’energia necessaria per sostenere questa attività il cervello dipende da una fornitura continua di glucosio da parte del sangue. Una DIETA SANA dovrebbe fornire il 50-60% dell’energia totale tramite i carboidrati. Un adulto normopeso richiede circa 200 grammi di glucosio al giorno, due terzi del quale (circa 130 grammi) è specificatamente richiesto dal cervello per coprire il suo fabbisogno di glucosio.

In base alle nuove raccomandazioni Oms, riportate nel Documento del Crédit Swisse Research Institute, in media il fabbisogno energetico giornaliero è pari a 2900 kcalorie per un uomo adulto e 2200 kcalorie per una donna: in base alle linee guida odierne, dunque, l'uomo dovrebbe assumere una quantità di zucchero che non superi le 290 kcalorie/giorno e la donna le 220 kcal/giorno. Ogni grammo di zucchero apporta circa 4 kcal: ciò si tradurrebbe, in pratica, nel consumare al giorno al massimo circa 72,5 grammi di zucchero per l’uomo e 55 grammi per la donna, salvo diverse indicazioni dietetiche. Si deve notare che questa quantità comprende tutti i seguenti zuccheri: glucosio, fruttosio, saccarosio e zucchero da tavola contenuto in bevande ed alimenti.
Purtroppo, specialmente in rete, la DEMONIZZAZIONE dello ZUCCHERO BIANCO è molto diffusa ma si basa su argomentazioni prive di ogni fondamento razionale come ad esempio:

1) Troppo zucchero fa male

E che c’entra? La sonnolenza che ci deriva da un’abbondante assunzione di zucchero è la stessa che si avrebbe per un’abbondante assunzione di miele o di zucchero di canna. Ragionando in senso inverso, poiché un grave stato di ipoglicemia (che può portare anche alla morte) viene risolto (cioè il paziente è salvato) somministrando zucchero, si dovrebbe concludere che lo zucchero fa benissimo. Il grave errore logico è che si scambia “il troppo” con la normalità. Anche troppo cibo fa male e allora aboliamo il cibo e moriamo di fame! Passiamo a una critica più intelligente.

2) Lo zucchero produce acidi grassi

E allora? Gli acidi grassi ci sono in tutti i cibi grassi. Se facessero male, ancora una volta dovremmo morire di fame.

3) Lo zucchero impoverisce il corpo di minerali e di vitamine

Per essere gestita dal nostro corpo ogni sostanza assimilata ha bisogno di altre sostanze. Sarebbe come dire: non usiamo la macchina perché consuma benzina. Per esempio, per produrre energia servono carboidrati, vitamine del gruppo B ecc. Che si usi zucchero raffinato o no, non conta: i carboidrati vengono bruciati per avere energia. E vengono impiegate altre sostanze. Quindi che si fa? Per non consumarli non ci muoviamo più? La cosa buffa è che le persone completamente ignoranti in materia di alimentazione (ma che vogliono comunque dire la loro) sentono la parola “usano” e credono che le vitamine vadano perse. Le vitamine funzionano da catalizzatori, sono cioè sostanze che sono necessarie al processo, ma solo con la loro presenza: alla fine del processo si ritrovano tali e quali.

4) Lo zucchero è un prodotto povero

E allora? Premesso che lo zucchero di canna e il miele non brillano certo per essere alimenti particolarmente nutraceutici, un alimento deve assolvere alcune funzioni, non si può demonizzarlo se non le assolve tutte. Dallo zucchero noi ricaviamo energia, le vitamine vengono per esempio assunte dalla frutta. Quindi, demonizzare lo zucchero perché è un prodotto povero significa demonizzare tutti i cibi monofunzionali.

5) Lo zucchero ha un alto indice glicemico

Lo zucchero ha praticamente lo stesso indice glicemico che sia raffinato o no e il miele ha un indice glicemico addirittura superiore. Al più si dovrebbe confrontare con il fruttosio. In ogni caso si deve valutare il carico glicemico, dipendente dalla quantità di zucchero assunto: meglio 10 g di zucchero che 40 g di fruttosio.
L’invito ad assumere frutta per i carboidrati, apparentemente evocante l’immagine salutare e salubre della frutta di stagione, si scontra con l’indice glicemico del fruttosio, il cui eccesso non è certo meno nocivo di altri eccessi alimentari. Mangiare frutta e verdura, senza indicazioni sulla quantità di consumo e qualità, aiuta soltanto a incrementare l’obesità.
 
Che l'eccesso di consumo di zucchero possa dare problemi è noto, ma c'è chi considera lo zucchero raffinato un vero e proprio "veleno". Non è difficile trovare sul web documenti a riguardo: basta googlare "zucchero veleno bianco" ed escono più di 19.000 pagine.

Chi non ha argomenti oggettivi solitamente fa ricorso al linguaggio: "perdita e distruzione", "velenosissimo acido", "complesse trasformazioni industriali". Si dicono cose vere, ad esempio che viene trattato con il latte di calce, mescolate a quelle false, ad esempio che lo zucchero viene "colorato" con il blu oltremare. Ma quando mai? Questa è una bufala vera e propria. Se rimangono dei riflessi giallognoli dovuti alla presenza di melassa si eliminano utilizzando dell'innocuo carbone attivo, che viene utilizzato anche negli acquedotti per rendere potabile l'acqua dei vostri rubinetti. Notate anche l'inserimento dell'aggettivo "cancerogeno" per scatenare la paura e la risposta emotiva o il termine "industriale" accanto a "trasformazioni". Racconta poi cose vere ma dipingendole a tinte fosche, sempre per spaventare. Si vuole suggerire che poiché vengono utilizzate delle "sostanze chimiche", allora il prodotto finale è "velenoso". Niente di più falso. Spesso delle materie prime alimentari vengono trattate con acidi o basi, dalla trippa alla gelatina, e questi vengono successivamente eliminati.
 
Il "velenosissimo acido solforoso" (in realtà anidride solforosa) può rimanere solo in tracce (inferiori a 15 mg/kg), mentre in moltissime preparazioni alimentari l'anidride solforosa viene comunemente utilizzata come conservante. E che dire del vino che la contiene anche naturalmente? Le soglie massime fissate dall'UE sono di 160 mg/litro per i vini rossi, 210 mg/litro per i vini bianchi, con limiti superiori ancora più alti per vini dolci e spumanti. Almeno dieci volte superiori a quelli dello zucchero. La calce poi si usa, tradizionalmente, per trattare le olive e vari altri alimenti. Vedete come si riesce, estrapolando delle affermazioni dal giusto contesto, a far sembrare pericoloso qualsiasi cosa? 

Se volessi spaventare qualcuno potrei invertire il gioco, e dire che è lo zucchero integrale ad essere pieno di sostanze tossiche e velenose, che fortunatamente vengono eliminate nella raffinazione. Potrei portare ad esempio le api, che muoiono quando ingeriscono dello zucchero che contiene ancora della melassa, con tutte le sue impurezze o dire, ad esempio, che la melassa contiene cromo, e tutti voi sapete come il cromo sia un metallo molto velenoso, che ha causato più di una contaminazione di terreni. Insomma, spaventare e appigliarsi al lato emotivo delle persone è molto facile (e potete continuare tranquillamente a consumare zucchero integrale se si piace).

Per concludere, mi piacerebbe sapere se stati fatti studi sulla psicologia di casi come questi: perché certe affermazioni vengono credute sulla parola, senza prove di nessun tipo, basta che nella storia ci sia un cattivo?  E più le affermazioni sono gravi" (causa il tumore...) meno si mettono in discussione. Si accettano come verità rivelate, si innescano catene di Sant'Antonio, si spediscono Email ad amici e conoscenti. Migliaia di siti web abbiano replicato queste assurdità. Basta davvero un po' di complottismo per riuscire a far credere qualsiasi cosa?

Bibliografia:

martedì 22 marzo 2016

4 SITI ALTERNATIVI PER LA RILEVAZIONE GLICEMICA IN TEMPO REALE

Come ben sappiamo la classica prova glicemica capillare permette di ottenere risultati glicemici accurati e in tempo reale a differenza di altri siti alternativi che riguardano varie parti del corpo. Però molti pazienti diabetici purtroppo sono costretti a bucarsi i polpastrelli fino a 7-8 volte al giorno e ciò potrebbe rappresentare un problema: da una parte per il dolore immediato dovuto ai numerosi nervi presenti nel sito in questione, dall'altro per il rischio di sviluppare calli con la spiacevole conseguenza di avere a che fare con una ridotta sensibilità digitale.

I ricercatori della Genteel, azienda che produce lancette pungidito, hanno dimostrato che, oltra alla classica prova capillare, esistono altri 4 SITI ALTERNATIVI (2 per mano) precisi e attendibili per la rilevazione della glicemia in tempo reale:

  1. Parte del palmo della mano compresa tra il pollice e il polso (Eminenza Tenare)
  2. Parte del palmo della mano compresa tra il mignolo e il polso (Eminenza Ipotenare)


Gli stessi ricercatori hanno anche dimostrato che altri siti alternativi come l'avambraccio, il polpaccio, il ginocchio, la coscia, ecc. forniscono una glicemia in ritardo di circa 20 minuti rispetto alla classica prova capillare quindi risultano attendibili sono nei casi in cui non vi siano rapidi cambiamenti glicemici in corso.



Traduzione e adattamento di Alessandro Cecconi.

Fonte originale: http://www.diabetesincontrol.com/four-new-alternate-blood-draw-sites-with-same-response-time-as-finger-tips/

martedì 15 marzo 2016

TAPPE FONDAMENTALI DELLA STORIA DEL DIABETE DALLA SCOPERTA DELL'INSULINA

1915 - Viene promossa la "Dieta del Digiuno" per i diabetici di tipo 1 neodiangositati la quale prevedeva estreme restrizioni caloriche per cercare di sopravvivere più tempo possibile in assenza di insulina
 

1921 - Scoperta dell'INSULINA ad opera di Banting, Best, Collip e MacLeod presso l'Università di Toronto in Canada


1922 - Leonard Thompson è il primo paziente ad essere trattato con insulina presso il General Hospital di Toronto


1923 - Inizia la produzione commerciale di insulina
 

1923 - Banting e MacLeod vincono il Premio Nobel per la scoperta dell'insulina
 

1936 - Scoperto un meccanismo per prolungare l'azione dell'insulina grazie all'aggiunta della protamina
 

1941 - A Cleveland (Ohio) viene tenuta la prima conferenza scientifica sul Diabete di Tipo 1 di fronte a circa 250 spettatori
 

1941 - Disponibili le prime compresse da sciogliere nell'urina per misurare la glicosuria


1948 - Bernardo Alberto Houssay vince il Premio Nobel per aver scoperto il ruolo degli ormoni rilasciati dall'ipofisi nel metabolismo del glucosio
 

1948 - Pubblicata la prima Rivista sul Diabete denominata "Diabetes Forecast"


1948 - Per la prima volta viene trovato un nesso di causalità tra iperglicemia e malattie cardiovascolari
 

1949 - A Montgomery in Alabama viene organizzato il primo campo scuola per bambini diabetici
 

1949 - Rachmiel Levine scopre che l'insulina funziona "come una chiave"
 

1949 - Inizia la produzione delle siringhe standardizzate per insulina che aiuteranno i diabetici nel dosaggio preciso di tale ormone


1949 - Primo film/documentario sul diabete
 

1950 - Inizia l'approccio alimentare basato sulle calorie, carboidrati, proteine e grassi
 

1953 - Esce la Rivista "Diabetes"


1955 - Disponibili i primi ipoglicemizzanti orali in pastiglie per il Diabete di Tipo 2: vengono commercializzate le sulfaniluree
 

1959 - Prima distinzione tra le forme di Diabete "Insulino Dipendente" e "Non Insulino Dipendente"
 

1961 - Introdotto per la prima volta sul mercato il GLUCAGONE (prodotto dalla Lilly) per trattare le ipoglicemie severe


1964 - Disponibili le prime strisce per misurare la glicemia basate sul cambio di colorazione a seconda dei livelli di zucchero nel sangue


1966 - A Minneapolis viene effettuato il primo TRAPIANTO DI PANCREAS

1970 - Primo GLUCOMETRO per uso ospedaliero


1971 - Scoperti i recettori dell'insulina
 

1972 - Introdotta per la prima volta l'insulina a concentrazione 100 u/ml
 

1974 - Sviluppato il primo "Pancreas Artificiale" in closed loop: il BIOSTATOR permetteva sia un controllo glicemico continuo che un'infusione automatica di insulina per i pazienti diabetici ricoverati in ospedale. Questo strumento fu di grande aiuto in futuro per la ricerca mirata a sviluppare nuovi dispositivi per trattare il diabete


1976 - Sviluppato il primo MICROINFUSORE
 
1976 - Introdotta la terapia laser per la retinopatia diabetica
 

1977 - Viene misurata per la prima volta l'Emoglobina Glicata (A1c)
 

1978 - Sviluppato il primo MICROINFUSORE portatile per uso domestico


1978 - Viene prodotta per la prima volta l'INSULINA SINTETICA: in precedenza veniva utilizzata l'insulina di origine animale
 

1979 - Nuova classificazione delle varie forme di Diabete: 
  1. Insulino dipendente
  2. Non insulino dipendente 
  3. Gestazionale 
  4. Associato ad altre condizioni o patologie

1980 - Per la prima volta vengono usati i topi (NOD) nelle sperimentazioni precliniche su modello animale per studiare il Diabete di Tipo 1
 

1980 - Prime linee guida alimentari per diabetici pubblicate in America
 

1981 - Esce sul mercato il primo GLUCOMETRO per uso domestico


1982 - Approvata dalla FDA la prima INSULINA UMANA prodotta dai batteri grazie all'ingegneria genetica
 

1982 - Scoperto il nesso tra la presenza di autoanticorpi e insorgenza del Diabete di Tipo 1
 

1983 - Viene stabilito un legame tra ipoglicemia e metabolismo cerebrale
 

1983 - Vengono prodotte le Sulfaniluree di seconda generazione per trattare il Diabete di Tipo 2
 

1984 - Il Diabete di Tipo 1 viene identificato come una malattia autoimmune   

1985 - Viene commercializzata la prima PENNA per somministrare insulina


1987 - Scoperto l'ormone incretina GLP-1
 

1987 - Gli autoanticorpi divengono utili per predire l'insorgenza del Diabete di Tipo 1
 

1989 - Scoperto il meccanismo relativo al trasporto del glucosio nelle cellule tramite il recettore GLUT-4
 

1990 - Viene identificato l'autoanticorpo GAD, utile per confermare la diagnosi di Diabete di Tipo 1
 

1990 - Dopo numerosi anni di studio e sperimentazioni fallimentari, viene effettuato con successo il primo TRAPIANTO DI ISOLE PANCREATICHE presso l'Università di Pittsburgh
 

1995 - Approvata la Metformina negli USA come trattamento per il Diabete di Tipo 2
 

1996 - Humalog (Lispro, prodotta da Lilly) è la prima insulina ultrarapida ad essere commercializzata

  
1997 - Vengono introdotte per la prima volta le espressioni "Diabete di Tipo 1" e "Diabete di Tipo 2" per definire le 2 forme di diabete più diffuse
 

1999 - La FDA approva il primo HOLTER GLICEMICO per uso ospedaliero
 

2000 - Lantus (Glargine, prodotta da Sanofi) è la prima insulina ultralenta ad essere commercializzata


2004 - Approvato il primo SENSORE (Guardian, prodotto da Medtronic) per uso domestico 


2005 - Disponibile il primo farmaco GLP-1 (Byetta/Exenadine) per trattare il Diabete di Tipo 2

2005 - Omnipod è il primo microinfusore senza fili ad essere commercializzato


2006 - Esce sul mercato il primo SENSORE prodotto da Dexcom


2007 - Viene introdotta la Giornata Mondiale del Diabete (14 Novembre)



Bibliografia:
http://www.diabetes.org/
http://www.diapedia.org/
http://diatribe.org/
http://www.diabeticconnect.com/
http://www.diabetes.co.uk/
http://www.museodeldiabete.com/
http://www.portalediabete.org/
https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale



mercoledì 24 febbraio 2016

LA DIETA CHETOGENICA (LCHF) E' DAVVERO UTILE PER I DIABETICI DI TIPO 1?

Nei Paesi Anglosassoni all'interno della Comunità Diabetica al giorno d'oggi sono sempre più diffuse le cosiddette DIETE CHETOGENICHE o LOW CARB HIGH FAT (spesso abbreviate con "L.C.H.F.", cioè alla lettera "Pochi Carboidrati e Molti Grassi") incluse le numerose sottocategorie che comprendono ad esempio la Dieta AtkinsScarsdale, Dukan, Mayo, Tisanoreica, del Sondino e così via, tutte rigorosamente basate sull'eliminazione o riduzione drastica dei carboidrati da una parte ed eccessi di GRASSI e PROTEINE dall'altra, che secondo alcuni "esperti", sarebbero in grado di migliorare il compenso glicemico nonché utili per perdere peso rapidamente. Il problema di fondo è che tali esperti (alcuni dei quali famosi nutrizionisti o diabetologi americani) la maggior parte delle volte citino solo i loro benefici, dimenticandosi di elencare anche le numerose controindicazioni e rischi che tali regimi nutrizionali comportano, come ad esempio:

1) Affaticamento di RENI e FEGATO provocato dal superlavoro cui sono sottoposti per smaltire i Corpi Chetonici che un diabetico può misurare tramite i test della Chetonemia (livello di chetoni nel sangue) e Chetonuria (livello di chetoni nelle urine). Solitamente i corpi chetonici sono provocati sia dalla carenza o assenza di insulina nel corpo che dalle diete che prevedono un'assunzione limitata o addirittura nulla di carboidrati.

2) Carenze vitaminiche e di minerali legate all’eliminazione quasi totale di frutta e verdura; non è un caso, infatti, che a coloro che scelgono questi regimi alimentari vengano generalmente consigliate integrazioni vitaminiche e di minerali.

3) Altri problemi cui vanno spesso incontro coloro che scelgono una dieta iperproteica sono Alitosi, Astenia, Cefalea e Stitichezza.

4) Un altro aspetto di cui un Diabetico di Tipo 1 deve tenere conto nel caso si opti per un regime alimentare iperproteico è il rischio che lo stato di CHETOSI, non necessariamente pericolosa nel breve termine, evolva in CHETOACIDOSI (DKA), condizione che può avere gravissime conseguenze, come il coma o addirittura la morte, il cui indicatore principale è il ph del sangue che può scendere a valori inferiori a 7.30 (Range Normalità: 7.35 - 7.45).

Questo è uno dei motivi per i quali i modelli alimentari chetogenici spesso vengano proposti soltanto per periodi di tempo limitati, a maggior ragione se parliamo di pazienti affetti da Diabete di Tipo 1.