domenica 2 agosto 2015

Perché dovrei chiedere aiuto ad uno psicologo specializzato nel diabete?

Quando dico alla gente che sono uno psicologo (e al tempo stesso diabetico di tipo 1) specializzato nel diabete, spesso la gente rimane incredula sul fatto che esista tale specializzazione. Non immaginate quante volte mi è stato chiesto "ma c'è proprio bisogno di tutto questo?" o "quanto sarà mai dura avere a che fare con il diabete?"

Non è un segreto per nessun diabetico che la convivenza con questa malattia può essere davvero difficile e che le sfide più dure sono spesso quelle mentali. Riflettiamo un secondo su questo punto: in un anno ci sono 8760 ore e se vediamo il nostro diabetologo solo una volta ogni 3 mesi in un appuntamento da 15 minuti, questo significa che nelle restanti 8759 ore dell'anno ci ritroviamo da soli a gestire la nostra malattia. In pratica dobbiamo prendere delle decisioni importanti (a volte può essere addirittura una questione di vita o di morte) riguardo la nostra salute da soli tante volte al giorno, tutti i giorni.


Per alcune persone questa responsabilità può diventare davvero molto pesante, frustrante e imbarazzante al punto che qualcuno arrivi perfino a smettere di controllarsi la glicemia o farsi insulina regolarmente. Inoltre, i diabetici devono anche convivere con diverse paure come l'ipoglicemia, le complicanze, i disturbi alimentari, ecc. (la lista è lunga). Quando parlo di questi aspetti ai miei colleghi, spesso mi dicono che non hanno proprio idea di quanto sia difficile gestire il diabete.

"Se sono diabetico e ho dei problemi, quand'è il caso di farsi aiutare?" Quando qualcuno mi pone questa domanda, rispondo che innanzitutto ci sono un paio di cose che prima dovrebbero chiedere a loro stessi:

1) Le tue difficoltà influiscono sulla tua gestione del diabete? Una delle ragioni più comuni per cui molti pazienti diabetici vengono da me è che si sentono frustrati e sconfitti dal diabete: ovviamente queste sensazioni complicano il tutto quando si tratta di controllarsi la glicemie o farsi l'insulina regolarmente.

2) Il diabete ha un impatto negativo sulle tue relazioni interpersonali? Ad esempio, le altre persone ti dicono che sono preoccupate per te o che non vogliono stare con te perché sei lunatico, intollerabile e strano?

3) Lo stress quotidiano delle gestione del diabete rende (più) difficile la realizzazione di certe cose che ritieni importanti nella vita?

Se qualcuno rispondesse SI ad almeno uno di questi 3 quesiti sarebbe una buona idea cercare un supporto psicologico.

La terapia psicologica non è uguale per tutte le persone diabetiche: se i tuoi problemi hanno a che fare con il diabete, allora è importante che il tuo psicoterapeuta conosca bene la malattia. Ad esempio, ho avuto in terapia dei pazienti diabetici che si facevano meno insulina del necessario per paura dell'ipoglicemia; molti miei colleghi non esperti di diabete potrebbero avere difficoltà nel comprendere questa problematica, mentre altri non saprebbero proprio come essere d'aiuto in questo caso particolare.


Molte persone si chiedono in cosa consista una seduta. La terapia psicologica non è una bacchetta magica, ma un duro lavoro che ti permette di indagare più a fondo sulle tue problematiche cercando di risolverle, il tutto svolto in un luogo sicuro dove il supporto di certo non manca. Uno psicoterapeuta cercherà di esserti d'aiuto nello sviluppo di certe abilità emotive affinché tu possa tollerare meglio le sfide tipiche che presenta la gestione del diabete, aiutandoti a risolvere le tue difficoltà e valutando come i tuoi problemi psicologici incidano sulla sfera emotiva e caratteriale. Io incoraggio sempre quelli che vengono da me ad incontrare altre persone diabetiche, sia nella vita reale che in quella virtuale, perché questa è un'ottima soluzione per ricevere supporto e sentirsi meno soli.

Se stai cercando uno psicoterapeuta specializzato nel diabete, la persona migliore da cui iniziare è il tuo diabetologo. Molte volte infatti sono loro stessi ad indicarti uno psicologo che sia anche esperto di diabete. Oppure è sempre possibile fare una breve ricerca online o chiedere a qualche tuo amico diabetico per un consiglio. Sfortunatamente, non ce ne sono molte di queste figure in giro, così nel caso fossi riuscito a trovarne uno che è stato in grado di aiutarti, non esitare a far sapere al tuo diabetologo o ai tuoi amici diabetici il nome del tuo psicoterapeuta.

In qualità di psicologo e diabetico di tipo 1 allo stesso tempo, anche io devo combattere le mie battaglie quotidiane: ad esempio spesso sono proprio i miei pazienti a ricordarmi che il mio diabete non scompare mai, nemmeno durante le sedute! Non sai quante volte ho dovuto tirar fuori il mio micro durante una sessione per correggere un'iper o staccarlo a causa di un'ipo segnalata dal mio sensore. Dato che tutti i miei pazienti hanno il diabete, cerco di usare questi momenti per far sapere loro che capisco alla perfezione con cosa hanno a che fare quotidianamente sperando sempre di essere un buon esempio per loro.

Il diabete a volte può essere davvero difficile da gestire: se non ce la fai da solo, devi sapere che in giro ci sono delle persone che possono aiutarti.

Riguardo l'AUTORE: Mark Heyman lavora come Psicologo ed è il Direttore del "Centro per il Diabete & Salute Mentale" (CDMH) a Solana Beach in California. Mark ha il Diabete di Tipo 1 dal 1999 e si è laureato in Psicologia alla George Washington University per poi specializzarsi alla UCSD School of Medicine.Medicine.

Traduzione e adattamento di Alessandro Cecconi

Fonte: http://insulinnation.com/living/should-you-go-to-a-diabetes-psychologist/

1 commento:

  1. ciao anch'io ho il diabete di tipo 1 e successivamente dopo il mio percorso personale ho deciso di diventare psicoterapeuta, lavoro a milano, teniamoci in contatto! nadia

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